giovedì 20 gennaio 2011

Miniera di Monte Vidalto /1

C'era una volta...

Potrebbe iniziare così una storia fantastica che parla della Valtolla... dei briganti e dei pellegrini che si muovevano da quelle parti nei tempi in cui ci si spostava a cavallo o a piedi... Per i secondi occorreva fare grande attenzione a non farsi notare dai primi, altrimenti erano guai! 

Oggi invece le cose sono un pò cambiate, non siamo più attenti ai rumori, sono entrati nella vita quotidiana e fanno parte di noi, del nostro essere, così come abbiamo un pò perso il piacere del silenzio e della sua contemplazione..

Ma è normale, i tempi cambiano, il progresso avanza.. ecc ecc.. la lista è lunga e i luoghi comuni abbondano. Ma tant'è, se oggi ci avventuriamo in Valtolla il panorama e i rumori sono molto diversi e aumentati, basta solo un poco di attenzione per rendersene conto.. ma spesso siamo di fretta e non riusciamo a cogliere questi particolari.

Torniamo ai giorni nostri ora. Siamo sempre sulla strada che da Ponte Lanzone porta a Castelletto attraversando in costa le pendici del Monte Vidalto. Una sosta alla chiesetta di Santa Franca, presso l'abitato di Vitalto, è d'obbligo. Santa Franca... forse la santa più venerata in Val d'Arda... sono veramente tanti i luoghi di culto a lei dedicati.

L'oratorio di Santa Franca di Vitalta


Alcune decine di minuti oltre Vitalto si arriva ad un pezzo di storia industriale, la vecchia Miniera di Monte Vidalto. Questa cava, che già nel passato alimentava la fornace di Molino Teodoro (nota come "la cementeria"), è stata aperta almeno fino agli anni '60-'70 e il cemento prodotto a partire da queste rocce ha contribuito a realizzare un'altra importante opera della valle: la diga di Mignano.

L'invaso di Mignano sullo sfondo e resti degli impianti di miniera in primo piano

(continua qui)

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